La pittura ad olio rappresenta senza dubbio una delle alternative più valide per dipingere quadri su tela. Non a caso la storia ha visto la pittura ad olio affermarsi e diffondersi in tutto il mondo occidentale e orientale, con risultati fra i più alti raggiunti dall’arte classica. Nel corso dei secoli si sono succedute varie correnti, ognuna delle quali ha utilizzato una particolare tecnica di pittura ad olio per esprimere la propria visione della realtà. In questo articolo ho raccolto 5 fra le maggiori tecniche di ieri e di oggi: a ciascuno il piacere di sperimentare in libertà la tecnica preferita su tela o su altro genere di supporto, a seconda dei propri gusti e inclinazioni.
Velatura
Come suggerisce il nome, la velatura si basa su un principio molto semplice: sovrapporre a uno strato di colore esistente un ulteriore “velo” sottile, con la funzione di esaltare luci, ombre e trasparenze. Raffaello, Michelangelo, Leonardo e Tiziano sono solo alcuni esempi di pittori che hanno portato ai massimi vertici questa tecnica.
Sfumato
Diffuso dal genio di Leonardo da Vinci, lo sfumato è una tecnica di pittura a olio in cui i contorni delle figure vengono progressivamente attenuati, senza apparente interruzione fra una gradazione e l’altra. Fra gli esiti più straordinari di questa tecnica troviamo la Gioconda, sul cui volto, in special modo, è riconoscibile l’uso dello sfumato.
Tonalismo
Considerato da molti come un’evoluzione dello sfumato, il tonalismo – o pittura tonale – è il frutto della rielaborazione dell’opera pittorica di Leonardo da Vinci da parte di Giorgione, Tiziano e altri illustri artisti dell’area veneta. Questa tecnica si distingue per la graduale stesura del colore tono su tono, con effetti di profondità e luce sbalorditivi. Famosa fu la scuola veneziana, il cui stile divenne celebre anche nel resto d’Europa, influenzando generazioni di artisti.
Puntinismo
Nato sull’onda delle nuove evidenze scientifiche di fine ‘800 nel campo della percezione visiva, il puntinismo si caratterizza per l’uso di puntini (da cui il nome) al posto di tratti di pennello. L’accostamento di migliaia di questi puntini fra loro genera effetti di grande impatto scenografico, sebbene le atmosfere rimangano più fredde e distaccate rispetto allo sfumato, al tonalismo o ad altre tecniche a olio e non.
Glacis
Il glacis è una tecnica di pittura a olio basata sulla mescolanza di pigmenti e terre naturali. Al giorno d’oggi non occorre produrre le miscele, basta recarsi in un negozio specializzato e chiedere dei colori glacis. Sebbene non vi siano stati esponenti significativi di questa tecnica, il glacis rimane un interessante banco di prova per artisti alle prime armi e pittori esperti.
I MIEI CONSIGLI
Ad esempio per ottenere l’effetto dell’incarnato bisogna fare uno studio molto attento di quante tonalità di colore utilizzare per dare l’effetto della pelle.
Per diluirli si utilizza la trementina o acquaragia oppure si mescola il colore con l’olio di semi di lino, in questo modo si allungano i processi di asciugatura e si può continuare a sovrapporre diversi strati e fare velature di colore, per dare effetti molto suggestivi.
I colori ad olio risultano molto brillanti e si possono ottenere bellissime profondità e gradazioni di colore.
Molte volte la pittura ad olio si utilizza quando si vogliono ottenere effetti molto realistici ad es. un ritratto o un paesaggio, cercando di simulare l’effetto di una fotografia, ma sicuramente in modo più poetico ed emozionante.
I colori ad olio inoltre sono molto duraturi nel tempo e se si dipinge un quadro ad olio può anche non servire una vernice finale di protezione.
Per la stesura si possono utilizzare pennelli a pelo di bue o sintetici , ma la cosa più importante è avere pazienza e fare tanta pratica così otterrete sicuramente dei risultati sorprendenti.
